L'Impero, 27 a.C. - 476 d.C.
Durante la fase imperiale, Roma fu caratterizzata da un dominio autocratico nelle mani dei famosi imperatori. Durante questo periodo, il dominio romano si estese fino a limiti impensabili.
L’impero è un sistema politico in cui il potere reale si centralizza nelle mani di una sola persona: l’Imperatore. Tale sistema fu inaugurato da Augusto. Con l’introduzione della figura dell’Imperatore, il Senato divenne un semplice organo di rinforzo per il potere totalitario.
È chiamato "Alto Impero" il periodo che va dal governo di Augusto a quello di Diocleziano e "Basso Impero" il periodo compreso fra la reggenza di Diocleziano e il declino dell’Impero Romano d’Occidente.
Alto Impero, 27 a.C. - 305 d.C.
Fra gli anni 14 a.C. e 68 d.C. raggiunsero il potere vari discendenti di Augusto: Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone. La continuità dinastica fu interrotta dalla guerra civile che ebbe luogo nell’anno 68, durante il governo di tre imperatori. Questo primo periodo di crisi dell’Impero fu superato dall’ascesa della dinastia Flavia.
Ai Flavi subentrarono gli Antonini (96-193 d.C.), nome generico assegnato tradizionalmente agli imperatori Nerva, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio e Comodo, che seguirono una politica simile a quella dei Flavi.
Con Settimio Severo si inaugurò la dinastia dei Severi (197-235 d.C.), formata da Settimio, Caracalla, Macrino, Eliogabalo e Alessandro.
Il potere assoluto di Roma, capitale dell’Impero, si indebolì progressivamente. Dal 235 al 300 d.C., l’unica priorità di Roma fu la difesa delle frontiere dell’Impero dai continui attacchi dei popoli barbari e di quelli che provenivano dell’impero sasanide di Persia. La pressione di questi popoli motivò l’assunzione del potere da parte dell’esercito dal 235, momento storico conosciuto come "Anarchia Militare" e che durò circa cinquant’anni. Questi imperatori-soldati avevano come unico scopo la lotta contro il nemico dell’Impero.
Le conseguenze di questa guerra furono la necessità di salvaguardare l’esercito e l’alto grado di indebitamento per sostenere le forze militari, che portò all’impoverimento della popolazione e alla perdita dell’identità dell’Impero romano. Effetto di tale decadenza sociale ed economica fu la crisi religiosa, in parte incentivata dall’invasione di nuovi culti orientali.
La persecuzione dei cristiani da parte di Diocleziano, chiamata anche "Grande Persecuzione", non fu nient’altro che un tentativo di annullare il rischio d’invasione ideologica.
Nel 284 d.C. una rivolta militare salvò l’Impero, proclamando imperatore Diocleziano. Durante il suo governo si instaurò la Tetrarchia, sistema politico che divideva l’Impero fra due Augusti e due Cesari.
Diocleziano abdicò nell’anno 305, dimostrando l’inefficienza del sistema tetrarchico.
Basso Impero, 305 - 476 d.C.
In questa tappa la capitale dell’Impero fi trasferita a Bisanzio, località che fu ricostruita per volere dell’Imperatore. Dall’8 novembre 324 (data della sua inaugurazione) Bisanzio assunse il nome di Costantinopoli (città di Costantino). Dall’abdicazione di Diocleziano nel 305 si produssero una serie di lotte che si estesero fino al 312, quando Costantino diventò l’unico imperatore d’Occidente e successivamente istituì il Cristianesimo come religione ufficiale.
Con Teodosio l’Impero fu diviso fra i suoi due figli, Arcadio e Onorio, con la conseguente creazione dell’Impero Romano d’Occidente e d’Oriente.
Nel 475 cadde l’Impero Romano d’Occidente, mentre quello d’Oriente, posteriormente chiamato Impero Bizantino, sopravvisse fino al 1453, data della caduta di Costantinopoli (l’attuale Istanbul).