Chiesa di Santa Maria del Popolo

Gli inizi della Chiesa

La Chiesa di Santa Maria del Popolo ha un’origine abbastanza insolita. Il fantasma di Nerone spaventò a lungo i romani, che pensavano che nel luogo della sua sepoltura fosse nato un albero stregato, sempre pieno di corvi.

Per porre fine alla leggenda, nel 1099, Papa Pasquale II ordinò di abbattere l’albero e di edificare una cappella romanica. La cappella fu ampliata nel 1227 e, fra il 1472 e il 1477, fu ristrutturata. Dal 1513 alcuni dei maggiori artisti dell’epoca, come Pinturicchio, Raffaello, Caravaggio e Bernini, ricevettero l’incarico di decorare le pareti e le volte del tempio.

L’interno

L’interno di Santa Maria del Popolo è diferente rispetto a quello della maggior parte delle chiese di Roma. Il soffitto, con un’altezza inferiore rispetto a quella delle altre chiese della città, è quasi del tutto spoglio, mentre la decorazione delle cappelle di Santa Maria del Popolo è estremamente appariscente.

Fra i meravigliosi gioielli della chiesa vi è la Cappella Cerasi, dove si possono contemplare due tele di Caravaggio del 1600, e la Cappella Chigi, progettata e decorata da Raffaello.

Un dato interessante: nelle iscrizioni dei banchi di legno della chiesa è possibile osservare i nomi delle persone a cui questi sono dedicati. Tale tradizione la troviamo anche in altre città europee, come ad esempio ad Edimburgo, dove le famiglie dei defunti comprano l’arredo urbano in ricordo dei loro cari.

È diversa dalle altre

A Roma si possono visitare numerosissime chiese e, pertanto, conviene selezionare quelle più interessanti. Santa María del Popolo è una di quelle chiese realmente speciali, non per le sue dimensioni o per l’architettura ma per lo straordinario apparato decorativo delle sue cappelle.